La situazione aziendale milanese è imbarazzante.
Ripartono i Gruppi associativi nel resto delle Sedi e dei Centri di Produzione d'Italia, ma a Milano rimaniamo fermi al palo.
Perché?
Il Presidente dell'ARCAL - in considerazione di quello che rimane di questo istituto come salario differito dopo la disdetta della RAI fatta alla fine del 2015 - informa con una mail che sarà possibile procedere con il finanziamento di alcuni Gruppi (quelli considerati di carattere sportivo) mentre i rimanenti, se nel frattempo sopravvissuti e soddisfacenti i minimi criteri di riconoscimento, si potranno autofinanziare con la quota degli aderenti stessi.
Naturalmente non possiamo essere d'accordo.
Così come pensiamo che i tempi per la riforma dell'ARCAL siano ormai andati oltre ogni logica.
Ma ritorniamo a Milano.
Nel frattempo l'ultimo dei fiduciari si è dimesso.
Quindi, a Milano, non esiste più un comitato locale.
Considerata la situazione caotica, l'Ufficio del Personale dovrebbe eventualmente cercare di trovare una soluzione, auspicabilmente con la parte sindacale locale.
Ma, non avendo personale dedicato, formalmente se ne disinteressa.
Più di un anno fa, come Sindacato, avevamo chiesto di impiegare, almeno per alcune ore alla settimana, la persona che da sempre se ne occupava.
Ci è stato risposto picche.
Ora la mail di cui sopra appare quasi nascostamente e solo dopo alcune settimane.
Lasciamo stare la possibile e accesa polemica nei confronti di chi avrebbe dovuto far sapere e non ha fatto sapere. Prendiamo invece slancio per rimettere al centro del tavolo un servizio che rischia di essere definitivamente dimenticato.
Se non è possibile rimettere in piedi l'ufficio ARCAL di Milano per motivi di organico, proponiamo una soluzione che potrebbe sanare facilmente questo vulnus: l'impiego dei pensionati che già svolgono attività al servizio di alcuni Gruppi. Sarebbe sufficiente fornire un minimo di materiale di ausilio (un computer!) e fornirli di un ticket per la mensa un paio di volte alla settimana.
Anche questa volta l'Azienda si nasconde dietro al grande dito della burocrazia...
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